Come se non bastasse, dopo il divorzio in casa, ora ci si è messo anche Scajola a creare grane al Pdl per una presunta storia di corruzione. Chi sono coinvolti oltre al Ministro per lo Sviluppo economico? Gli stessi simpatici amici che hanno cercato di fare i fubri con gli appalti alla Maddalena per il G8 e all'Aquila per la ricostruzione e che hanno trascinato nel calderone anche il Capo della Protezione Civile. La vicenda rigurada l'acquisto da parte di Claudio Scajola di un appartamento al centro di Roma con vista sul Colosseo pagato in parte, secondo i testimoni ascoltati, con 90 assegni, per un ammontare complessivo di 900.000 euro, alle sorelle Papa proprietarie dell'immobile. La somma sarebbe stata fornita dall'imprenditore Anemone tramite Hidri Fathi, autista e tutto fare tunisino di Balducci. Sarebbe stato proprio quest'ultimo ad intrattenere sempre per conto di Anemone e Balducci rapporti con "vari soggetti, alcuni dei quali ministri, a cui consegnava messaggi o buste di contenuto sconosciuto", riferiscono i magistrati.
La difesa del Ministro è decisa e sicura: "Assegni per la casa? Non so nulla. Sono pronto a un faccia a faccia con chiunque dica il contrario". Ninete assegni nè corruzione dunque, ma solo 600.000 euro pagati con un mutuo acceso presso il Banco di Napoli.
Nonostante le smentite di Scajola e la ferma presa di posizione permangono i dubbi e la questione sembra destinata a non finire qui. Una bella gatta da pelare per il Premier già impegnato sul caldo fronte della questione Fini il quale, invece, rafforza la propria posizione da questa vicenda raccogliendo nuovi "dissidenti" del Pdl più sensibili alla questione della legalità.
