Fine del tabù: negozi aperti da Torino a Palermo Sindacati e cattolici contrari: troppo potere ai consumi.
«È il Primo maggio, tutti al lavoro». Quella che fino a ieri sarebbe passata come una provocazione, oggi diventa un invito a cui, complice la crisi, è difficile dire no. A violare la sacra festa dei lavoratori è sempre più spesso il mondo del commercio. Si allunga anno dopo l’elenco dei comuni che autorizzano i negozi a tenere aperto il Primo maggio. E anche nel mondo della piccola impresa il Natale laico dei dipendenti non è più un tabù.
