lunedì 17 maggio 2010

Missione in Afghanistan: perchè?

Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio. Altre due vittime di una missione che nonostante siano passati più di 8 annni, ancora non se ne riescono a capire le motivazioni. Tutto nacque dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, quando si aveva la ferma convinzione che il responsabile fosse Osama Bin Laden e la sua organizzazione terroristica Al Qaeda. Uso il tempo imperfetto per sottolineare il fatto che la certezza sugli autori non si è mai avuta e si è scelto di invadere l'Afghanistan sulla base di informazioni raccattate dagli Stati Uniti (vittima degli attentati), informazioni che davano Bin Laden nascosto sui monti Afghani. Nonostante ciò la missione è stata ogni volta rifinanziata (Italia compresa) e il numero delle vittime del nostro esercito è salito a quota 22. Ogni versione ufficiale a ha una versione presunta e alquanto scomoda. Credo che molti di voi conosceranno il documentario "Fahrenheit 9/11" di Michael Moore dove per l'appunto si parla di ciò che presumibilmente c'è dietro l'invasione dell'Iraq e dell'Afghanistan. Si parla di controllo delle giacenze di uranio presenti in territorio Afghano; del progetto di costruire una condotta lunga 1.680 chilometri per portare il gas turkmeno di Dauletabad fino in Pakistan attraverso l'Afghanistan occidentale; del fatto che il Paese si trova in una posizione strategica che consente a chi lo controlla di monitorare da vicino tutte le potenze nucleari della regione, Cina, Russia, India e Pakistan, e di completare l'accerchiamento dell'Iran, che in caso di guerra con gli Usa si troverebbe a fronteggiare un attacco su due fronti; si parla del controllo del business della droga, principalmente di eroina ed oppio; e naturalmente si parla di guerra su commissione delle lobby militari e farmaceutiche, importanti per la crescita del Pil nazionale ed unici settori che in caso di guerra ci guadagnano. Noi umili mortali la verità non la sapremo mai, ci è concesso di sapere soltanto la versione ufficiale e siamo costretti a subire le scelte di "chi può". Il nostro Presidente del Consiglio dice che la presenza del nostro esercito è fondamentale per la pacificazione. Vedete, è proprio la parola pacificazione che mi fà indignare perchè sono anni che ce lo ripetono ma di risultati non se ne vedono, mentre di morti se ne contano sia tra i militari che soprattutto tra i civili afghani. Fare la guerra per ottenere la pace è una favoletta già bella e raccontata molte volte che però non riesce a nascondere il fatto che stiamo partecipando ad una guerra solo per interessi economici e strategici. Ne vale davvero la pena? E' ben noto che per i potenti della terra il valore di una vita umana è ben minore di una 0,2 l di petrolio, ma preme ricordare loro che almeno il beneficio del dubbio non ce lo toglieranno mai. Berluscò, ca nisciun è fess!

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