L’Heavy Metal e l’Italia, due rette destinate a non incontrarsi mai, neppure continuando all’infinito. Storicamente il Bel Paese ha sempre rinnegato la musica ribelle, non solo estrema, preferendo la più accomodante musica leggera. In ostaggio di biechi pregiudizi la massa informe omologata dagli arpeggi di Apicella trema stizzita se avvicinata a sonorità considerate eccessive. In un calderone ribollente di figure demoniache, nerocapri, riti luciferini e crocefissi capovolti affoga la libertà d’espressione, nel nostro ambito musicale, per la vastissima categoria del metallo pesante. Un addetto ai lavori, o chiunque conosca, anche un minimo, l’ambiente musicale fuori dai confini nazionali, guarderà con sarcasmo e si farà beffe dell’ignoranza poco latente che abbraccia la nostra musica. Anestetizzati dalla cultura mainstream di Mtv, tra i massimi colpevoli della massificazione sonora, e dalle sconcertanti note amorose dei vari Ramazzotti, Pausini e compagnia bella, una gran fetta del popolo italiano si accontenta di ciò dal quale è bombardato continuamente, scartando e criticando a priori situazioni che non conosce, e che addirittura finisce per ritenere moralmente pericolose. La musica estrema, anche per colpa di recenti e macabri eventi, è spesso additata come figlia del male, rovina di cristianità, tremendo orrore. Grosse, grasse risate. Così, spinto dal volgare pensiero comune, l’Heavy Metal in Italia è relegato ingiustamente a genere di nicchia mentre in altri paesi, anche e soprattutto europei, scala le vette delle classifiche. Orgoglio e non pregiudizio. Povera Austen. Eppure il resto del mondo pare apprezzare con gusto queste band sconosciute, o quasi, alle charts nostrane. I Rhapsody Of Fire, formazione originaria di Trieste, rientrano tra le felici, o infelici decidete voi, band italiche che esportano la propria maestranza all’estero. Il Metal, in tutte le sue sfaccettature, è uno dei generi più vasti in assoluto, se non il più esteso a livello di ramificazioni. Non mi pare il caso di provare ora a decifrarlo, ci vorrebbe tempo e vi annoierebbe. Meglio tornare dai friulani. Alzino la mano quanti di voi li conoscono. Uno, due, tre, forse dieci. Uno scempio giacché questi musicisti riempiono i palazzetti di tutte le terre emerse civilizzate. L’Italia dai feroci denti del pregiudizio li ignora, che bello! Questi giovanotti sono appena giunti, con The Frozen Tears Of Angels, al settimo lavoro in studio, non contando gli EP e un live album registrato a Montréal, Canada, non al Festivalbar. La band fondata e capitanata dal duo Luca Turilli - Alex Staropoli, rispettivamente chitarrista e tastierista, ha saputo, più di dieci anni fa, restituire valore a uno dei tanti generi che si diramano dal ceppo principale dell’Heavy Metal, balzando in breve al successo. Mischiando con estrema originalità diverse sonorità, tra le quali annotiamo la radice celtica, medioevale e rinascimentale, all’aggressività intrinseca dello spartito borchiato hanno saputo reinventare e plasmare, nel più veritiero significato della parola, una musicalità perduta e magica, sfruttando le luci riflesse di una versatilità che deriva da innumerevoli influenze, anche di natura folkloristica. Tutto lontanissimo da stupri, chiese bruciate e tormenti diabolici. Il Metal non è solo Black, non è solo satanismo o induzione alla violenza. Anche qui, soprattutto qui, ci sarebbe da aprire una parentesi e farsi corpose risate sul ribrezzo che si prova verso quest’ambiente, additato ingiustamente e senza briciolo di obiettività e intelligenza dai soliti quattro moralizzatori della domenica. In quel caso si che le risate sarebbero diaboliche, ma adesso non ci interessa. Tutto questo fangoso discorso ruota intorno al peccato originale del pregiudizio, e di come questo possa indurre una personalità, o addirittura un’intera popolazione, a farsi condizionare dal pensiero collettivo e piegare la propria libertà intellettuale a squallidi giochi di informazione diffamante. Se per pura curiosità foste risoluti a concedere una meritata possibilità alle mie insulse parole vi lascio di seguito un link tratto da YouTube. L’Italia lascerebbe marcire nel dimenticatoio una band del genere. Per me sarebbe un delitto contro l’umanità. Per voi?
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