Si sa, da che mondo è mondo, il mestiere più difficile è quello del genitore: senza gloria, non retribuito e sottoposto al giudizio di troppi. L’unico che gli fa concorrenza è quello di figlio, il carico di aspettative che molti ragazzi si trovano ad affrontare ne ha mandati parecchi in “tilt”.
Ma torniamo ai genitori, i nostri predecessori mi perdoneranno se affermo che, nonostante tutte le difficoltà oggettive che esistevano negli anni passati, il loro compito era meno difficoltoso. Il lavoro più impegnativo da un punto di vista fisico, le ristrettezze economiche più diffuse in molte famiglie, la necessità di risolvere problemi più pratici lasciavano meno spazio a elucubrazioni mentali più o meno giuste. I figli avevano pochi diritti, pochi difensori e doveri da rispettare “spiegati” in modo inequivocabile.
Non sono certo una nostalgica di questo tipo di educazione più militaresca , ma, è innegabile che, in un’epoca in cui i genitori non avevano neanche un’infarinatura di psicopedagogia, seguire indirizzi educativi socialmente accettati era più facile e creava meno sensi di colpa.Ma torniamo ai genitori, i nostri predecessori mi perdoneranno se affermo che, nonostante tutte le difficoltà oggettive che esistevano negli anni passati, il loro compito era meno difficoltoso. Il lavoro più impegnativo da un punto di vista fisico, le ristrettezze economiche più diffuse in molte famiglie, la necessità di risolvere problemi più pratici lasciavano meno spazio a elucubrazioni mentali più o meno giuste. I figli avevano pochi diritti, pochi difensori e doveri da rispettare “spiegati” in modo inequivocabile.
Oggi siamo subissati da “esperti del campo” che ci spiegano come si educa e, soprattutto, come sbagliamo nell’educare; logicamente si dividono in “scuole di pensiero” opposte fra loro e quindi: lettone si – lettone no ; ciuccio si – ciuccio no ; consolare i figli alla prima lacrima – farli piangere fino a che hanno fiato in corpo.
Risultato : genitori nel marasma più totale!
Anche la società ha subìto dei cambiamenti, spesso entrambe i genitori, per scelta o per necessità, lavorano e sfiniti dalla stanchezza, dallo stress e dai sensi di colpa per il poco tempo disponibile, finiscono con il soccombere di fronte a figli “tiranni” che estorcono una serie infinita di si in qualsiasi campo.
C’è poi il genitore che, per moda o convinzione, si veste del ruolo dell’amico giocando a crescere insieme al figlio, privando quest’ultimo di quel punto fermo e di riferimento che dovrebbe essere l’adulto.
E che dire di quei genitori che, convinti che un bambino per esprimersi al meglio debba poter fare tutto, si ritrovano improvvisamente di fronte ad un adolescente refrattario al rispetto di qualsiasi regola e autorità?
Insomma, quel genitore che oggi volesse, mediando fra due epoche, trasmettere al figlio valori morali imprescindibili senza impedire uno sviluppo della sua autonomia e personalità, deve “lavorare” parecchio sulla propria elasticità mentale. Fatti salvi pochi capisaldi, che dovrebbero aspirare ad una società equa e giusta ( almeno nelle intenzioni), il resto è un continuo divenire.
Spiegare la vacuità dei falsi miti senza proibire ma indirizzando ad una consapevolezza delle proprie capacità è uno dei cammini più ardui.
In conclusione, avere dei figli è l’Esperienza di una vita, ma bisogna armarsi di pazienza, autocritica e ricordare che, più di mille parole fa il semplice esempio, oggi come ieri.
Maria Luisa Casamassima

commenti
0 Responses to "Genitori oggi, ruolo in divenire!"Speak Your Mind
Tell us what you're thinking...
and oh, if you want a pic to show with your comment, go get a gravatar!