mercoledì 5 maggio 2010

Draquila va a Cannes. Bertolaso: “L’Italia non fa bella figura"

Il film della Guzzanti come Gomorra? Secondo il Sottosegretario, la pellicola racconta solo una parte di verità. Il prossimo film di Sabina Guzzanti, “Draquila – L’italia che trema”, un documentario sul terremoto e sulla ricostruzione dell’Aquila, sarà proiettato il 13 di Maggio al prossimo festival di Cannes. Un film “bomba”, secondo l’Ansa , sullo stile del film di denuncia alla Michael Moore, grande amico dell’autrice: meno satira, più inchiesta. La pellicola, secondo la presentazione del sito ufficiale, racconterà “la violenza della propaganda, l’impotenza dei cittadini, l’economia e i rapporti di forza fondati sull’illegalità e una catastrofe: il terremoto che ha annientato la città de L’Aquila per raccontare come è stata piegata la giovane democrazia italiana”. “Poteri Speciali a un Uomo Speciale” è lo slogan del film, e non sembrano servire altri commenti. UN LIBRO SU L’AQUILA - Sembra però preoccupato al riguardo Guido Bertolaso, Capo Dipartimento della Protezione Civile e Sottosegretario di Stato. “Presto, prestissimo, si parlerà di noi e dell’Aquila” ha sottolineato Bertolaso all’AGI. “Ad un festival del cinema si presenterà una verità che non è ‘la verità’ ma, appunto ‘una partè di verità’. E non faremo, credo, come Italia, una bella figura”. Per Bertolaso, infatti, il film della Guzzanti andrebbe a sottolineare solo la parte più deteriore della gestione della tragedia abruzzese, laddove invece all’Aquila “in questi 12 mesi l’intero sistema paese” avrebbe fatto un lavoro “straordinario”: e senza chiedere aiuto a nessuno, per di più. “Un giorno” continua Bertolaso ”ci sarà pure bisogno di scrivere un libro per dire che se oggi siamo qui a spiegare che se non si fosse fatto quello che si è fatto nei dodici mesi passati, nessuno oggi potrebbe parlare della ricostruzione dell’Aquila”.”Senza gli interventi finora messi in cantiere, partendo dalla riapertura delle scuole, degli ospedali, dell’università, l’Aquila non avrebbe potuto ripartire”, dichiara ancora Bertolaso. DRAQUILA COME GOMORRA? - Ancora un attacco dunque al cinema italiano che valica le Alpi, accusato di diffondere all’estero una immagine falsata e parziale del nostro paese; la seconda pesante critica alla nostra cinematografia da parte di un rappresentante delle istituzioni, dopo quella, ben nota, in cui Silvio Berlusconi aveva accusato l’autore di “Gomorra”, Roberto Saviano, e la omonima pellicola, insieme alla serie “La Piovra”, di rendere la mafia italiana ben più “conosciuta” che “potente”; in precedenza, ancora Berlusconi aveva dichiarato di voler “strozzare” chi aveva girato la Piovra perché, a suo dire, non faceva fare “una bella figura” al paese. Stesse parole dunque oggi da Guido Bertolaso, mentre Sabina Guzzanti è ovviamente di opposto parere riguardo al suo lavoro appena ultimato. “L’Aquila è una cartina di tornasole del malessere del Paese intero” aveva dichiarato l’autrice a l’Espresso. ”Ho visto tutti gli ingredienti della nostra crisi: l’assenza di un’opposizione; il dilagare della propaganda; la speculazione; la criminalità organizzata; l’indifferenza della gente; l’impotenza di chi cerca di far qualcosa e resta solo; lo Stato parallelo che nasce mentre quello vero neanche se ne rende conto. È un film su come si costruisce una dittatura”.Duro contro la Guzzanti anche Il Giornale di oggi, che ironizza. “Tutto in Italia viene gestito per garantire consensi a Berlusconi”, dice Sabina, che avverte: “Al prossimo calo di consensi, chissà a quale prezzo cercherà di farli risalire“. Forse basterà questo film.
 

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