mercoledì 5 maggio 2010

CASO SCAJOLA, D'ALEMA SBOTTA: "VADA A FARSI FOTTERE"

La questione Scajola è una vera e propria palla infuocata difficile da gestire, sia per il governo (e questo è normale) sia per l'opposizione. La maggioranza, salvo qualche eccezione tra i finiani, fa quadrato attorno all'ex Ministro intento a difendersi dalle accuse definite infondate sebbene non escluda che l'appartamento possa essere stato "pagato da altri"; come dire che "forse" una donna ha dormito con noi nel nostro letto! Berlusconi dal canto suo coglie la palla al balzo per regalarci una delle più memorabili perle di saggezza contemporanee denunciando un'eccesso di libertà di stampa, ciò proprio all'indomani della giornata mondiale della libertà di stampa...che tempismo Presidente!
Sin qui tutto normale si direbbe, all'italiana. La cigliegina sulla torta però ce la regala D'Alema, incapace di affondare il coltello nella piaga ma vittima anch'egli della triste inclinazione agli "intrallazzi" dei nostri politici. A disarmare "baffino" è il vice-direttore del quotidiano "Il  Giornale" Sallusti, certamente uno dei migliori esponenti del giornalismo asservito italiano, che ricorda durante la trasmissione Ballarò come anche  l'ex Ministro degli Esteri avesse usufruito di un'appartamento in centro a Roma a prezzi abbondantemente fuori mercato. Dunque scagli la prima pietra chi è esente colpe, l'esito lo si intuisce facilmente. Alla provocazione lanciatagli baffino D'Alema reagisce con un' elegante "ma vada a farsi fottere!" che spiega più di quanto non volesse dire, un peccato perchè avremmo potuto assistere ad un'apologia convincente come quella dell'ex Ministro, degna di Zelig.
Il quadro è chiaro. Da una parte c'è chi approfitta della propria posizione per farsi pagare la casa con vista Colosseo, e dall'altra... non vogliono essere da meno! Un gioco al rialzo a cui contribuisce anche il coordinatore Verdini appena accusato di corruzione. Grazie a tutti.
 

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7.03.2001.