mercoledì 21 aprile 2010

MEDICINA, DROGHE LEGGERE E IPOCRISIA




Questo non è un articolo propagandistico nè tanto meno di condanna, il suo intento è puramente informativo. Per cominciare sfatiamo subito qualche mito: le droghe leggere sono nocive al nostro organismo e creano dipendenza? Certamente si, ad entrambi i quesiti, ma va considerato che un abuso della maggior parte dei prodotti (nicotina, alcool, grassi saturi etc) oggi in commercio è dannoso alla salute. Per quanto riguarda la dipendenza, è una situazione che si instaura, generalmente, in individui soggetti già a dipendenza da alcool e altre droghe o comunque in soggetti che ne fanno un uso abbondante. Indicativamente la marijuana provoca dipendenza su soggetti che ne fanno un uso abituale con un' incidenza del 10%, l' alcool del 15%, gli oppiacei (eroina, metadone, morfina) del 23% e la nicotina del 32%. Detto ciò possiamo passare ad esaminare da un punto di vista medico i derivati della cannabis mettendoli sullo stesso piano di sostanze con le quali siamo a contatto tutti i giorni. Sono allo studio utilizzazioni del Thc (principio attivo della marijuana) in diversissime situazioni, vediamo alcuni esempi: il Dipartimento di Neurochimica dell'Università di Londra sta verificando gli effetti del suo utilizzo contro spasmi muscolari in malati di sclerosi multipla, e in particolare l' ospedale di Derriford di Plymouth (Gran Bretagna) sta coinvolgendo circa 650 pazienti nella sperimentazione. L'Università di Madrid, invece, sta verificando gli effetti come cura dei gliomi maligni cerebrali, tumori di cellule legate ai neuroni, effettuando test su topi da laboratorio; il 25% delle cavie è guarita e il 50% ha raddoppiato la sopravvivenza media. Altre applicazioni in fase di sperimentazione riguardano il suo utilizzo come antiemetico (cioè rimedio contro il vomito) per pazienti sottoposti a chemioterapia e come analgesico (antidolorifico) in molte altre malattie, agendo a volte anche più efficacemente della morfina, come si evince dagli studi del Queens Medical Center di Nottingham, GB. In tutte queste possibili applicazioni, devono essre presi in considerazione anche tutti gli effetti collaterali dei derivati della cannabis, che orientano di fatto la scelta della medicina moderna verso sostanze meno efficaci ma più sicure. A proposito di questo problema, si stanno studiando, grazie all' ingegneria genetica, nuove sostanze che possano sfruttare l'azione positiva del Thc eliminandone gli effetti indesiderati (ad esempio paranoia, allucinazioni e depressione). Per gli aggiornamenti e le novità riguardo questi studi sperimentali, un ruolo rilevante nell' informazione è svolto da "The Lancet" rivista medica inglese di fama internazionale. http://www.thelancet.com/
 

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7.03.2001.