Il 26 Aprile 1986 esplodeva il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ukrania durante un'esercitazione per testare le turbine in condizioni critiche. Alcuni storici ritengono che quella data sia la vera fine dell'Unione Sovietica, senz'altro in quel giorno s'è infranto il dogma dell'atomo sovietico che doveva essere per forza buono perchè socialista: purtroppo si verificò un imprevisto, ci fu un incidente e 500.000 persone sono morte per cause legate alla radioattività. L'attività della centrale ha cessato il 15 dicembre del 2000, ma le conseguenze continuano tutt'oggi. La contaminazione ha interessato oltre centocinquantamila chilometri quadrati di territorio, tra Bielorussia, Ucraina e Russia, coinvolgendo più di 3 milioni di persone. La notizia ufficiale venne data dal Governo tre giorni dopo, incalzato dai paesi europei scandinavi, organizzando le evacuazioni senza il clamore dei media con inefficiente e colpevole ritardo.
Alcuni numeri: 180 le tonnellate di combustibile che si stima siano ancora all’interno del reattore 150mila i chilometri quadrati di territorio ancora contaminato 1.000 mq è l’estensione delle crepe sul sarcofago che racchiude i resti del reattore esploso 100 metri in altezza e 260 metri di lunghezza la dimensione della nuova struttura che andrà a ricoprire l’attuale sarcofago e che avrà un costo stimato di oltre un miliardo di dollari.
Adriana Zuccarini
Adriana Zuccarini
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