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/ RAGGIUNTE LE 500.000 FIRME, IL REFERENDUM SULL'ACQUA PUBBLICA SI FARA'
Pubblicato da
Matteo Feliciani
on mercoledì, maggio 19, 2010 · 0
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Una volta tanto si riesce a parlare anche di buone notizie. Sono 516.615 le firme raccolte in soli 25 giorni a favore dell'acqua pubblica. Banchetti, gazebo ed iniziative in tutta Italia che in poco più di tre settimane hanno consentito a qualsiasi cittadino di poter dare un contributo significativo affinchè il Referendum si potesse svolgere.
I quesiti oggetto della raccolta firme sono tre:
- il primo quesito ha come obiettivo fermare la privatizzazione dell'acqua, proponendo l'abrogazione dell'art. 23 bis della Legge n. 133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. È l’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi. Stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015. Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese;
- Il secondo quesito ha come fine quello di aprire la strada della ripubblicazione, proponendo l'abrogazione dell'art. 150 del D. lgs. n. 152/2006 relativo alla scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato. L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico. L’abrogazione di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali. Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a capitale misto;
- Il terzo ed ultimo quesito conta di eliminare i profitti dal bene comune acqua, proponendo l'abrogazione dell'art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito. Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici, avviando l’espropriazione alle popolazioni di un bene comune e di un diritto umano universale.
"L'obiettivo che il Comitato promotore si era posto (700mila firme) è ormai in vista e può essere superato - commenta il comitato Referendario Nazionale - da qui a luglio lanceremo eventi, feste, spettacoli per coinvolgere sempre più italiani in questa civile lotta di democrazia per togliere le mani degli speculatori dall'acqua riconsegnandola ai cittadini e ai comuni". La vera sfida comunque non è convincere i cittadini a firmare, bensì sarà portare gli italiani al voto, visti i recenti flop dei referendum abrogativi degli utlimi anni, che in poche occasioni sono riusciti a raggiungere il quorum necessario.
Per chi fosse intenzionato a sostenere questa iniziativa, ecco dove può firmare:
- Corropoli (TE) Via San Giuseppe n. 50, dal 14/05/2010 al 04/07/2010;
- Fossacesia (CH) Venerdi 21 maggio 2010;
- Manoppello (PE) Venerdi 21 maggio 2010;
- Manoppello Scalo (PE) Sabato 22 maggio 2010;
- Bugnara (AQ) Domenica 23 maggio 2010;
- Introdacqua (AQ) Domenica 23 maggio 2010;
- Ortona (CH) Corso Vittorio Emanuele, Domenica 23 maggio 2010.
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