Tagliare. Questo è l'imperativo che riecheggia tra giornali, telegiornali e radio. Il piano per rientrare di 13 miliardi di euro nel 2011 e altrettanti nel 2012 deve essere abbozzato entro maggio per arrivare in Finanziaria, ma ci sarà davvero un trattamento paritario per tutti i cittadini italiani? Calderoli ha assicurato che tutti dovranno "tirare la cinghia", partendo dai ministri che subiranno un taglio del 5% agli stipendi: una cifra considerata esemplare per il nostro Governo. Il vero bonus da 5,3 miliardi di euro, si avrà: dal rinvio dei contratti, dallo stop ai bonus di produttività e dal taglio del Tfs, trattamento di fine servizio. Quest'ultimo, che oggi viene erogato agli statali entro 30 giorni, termine dopo il quale lo Stato paga il 5% degli interessi avrà un termine massimo di 180 giorni, senza interessi. La misura più interessante, valida solo per gli statali, è quella che vede il blocco di una delle due finestre per le pensioni di anzianità previste per il 2011. Altri risparmi verranno dal miglioramento della gestione degli immobili statali e della lotta all'evasione fiscale e ai furbi in generale. Un'ipotesi paradossale quest'ultima, se si guarda ad alcune leggi come quella sui paradisi fiscali: un esempio lampante del binomio politica-giustizia! Un Governo che per l'ennesima volta taglia ai poveri per dare ai ricchi, creando così un confine sempre più netto tra chi può permettersi uscite in barca da 10mila euro di benzina e chi invece non sa se arriverà a fine mese.
Sarà il popolo, come sempre, come in ogni crisi che si rispetti a dover aiutare lo Stato, perchè è in queste situazioni che si richiama tutti all'amore per il Paese, a risparmiare e a sacrificarsi per un pò: per evitare il collasso finanziario!
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