Oramai il Belgio ha deciso il divieto per le donne d'indossare il Burqa integrale sia nelle strade che a scuola. La norma fu inizialmente proposta dai liberali, sia francofoni che fiamminghi, ed approvata all'uninanimità in commissione parlamentare. A causa della crisi il voto però fu rimandato, ma ora la proposta ha avuto alla Camera il sostegno di tutti i partiti con sole due astensioni. Essa impone il divieto per tutti i cittadini di indossare indumenti che ricoprono completamente il viso in luoghi pubblici. Il liberale fiammingo Bart Somers afferma che questo provvedimento è stato attuato per difendere la donna dal momento che sarebbe una prigione ambulante, senza contare però che molte di loro lo reputano importante perchè seguono le proprie tradizioni e non per obbligo. Il documento ora dovrà passare all'esame del Senato, ma dopo il voto quasi unanime dei deputati non ci sono dubbi in merito alla sua approvazione.
Il divieto del Burqa rende libere le donne dalla "schiavitù"? Come sappiamo, esse sono obbligate ad uscire coperte quindi la possibilità per loro negata di indossarlo, non le porterebbe ad essere obbligate a rimanere nelle proprie abitazioni? Ritengo che questa norma sia un'arma a doppio taglio, ovviamente aiuta coloro che sono realmente prigioniere, purtroppo le leggi non sempre vanno a favore di tutti, potrebbe aiutare alcune e svantaggiare altre. Ma perchè realmente sono arrivati ad approvare questa legge? Per una liberazione, per una questione di sicurezza nazionale, o per una qualche forma di razzismo? Il Burqa integrale non permette di intravedere chi c'è al di sotto di tutta quella stoffa che quasi non fa respirare, ma forse la motivazione più credibile è l'insofferenza verso gli altri, poichè colui che è diverso è da allontanare... Speriamo solo che la nuova norma possa aiutare coloro che hanno realmente bisogno e non vada ad avantaggiare chi invece l'aiuto dovrebbe elargirlo.