Renzo Bossi dichiara in un’intervista a Vanity Fair che per lui il tricolore è rappresentazione anacronistica di un sentimento patriottico di ormai 50 anni fa, che non è mai sceso al sud di Roma e che l’Italia, calcisticamente parlando, non è la sua squadra.
Sappiamo tutti quali e quante reazioni ha scatenato questa sequela di affermazioni assurde ed incoerenti.
Incoerenti per una persona eletta nel Consiglio Regionale della Lombardia, organo che fa capo ed è parte (guarda un po’,mio caro Renzo) dello Stato Italiano!
Ed ecco che, improvvisamente, il nostro pluribocciato, strastipendiato figlio d’arte, aspramente criticato e largamente sottovalutato decide di rilasciare dichiarazioni che, non poteva non sospettarlo, fanno parlare di lui e fanno applaudire le masse di Padani osannanti.
Ricordiamo, cari lettori, che la Lega Nord nasce come partito secessionista, come manifestazione di un pensiero politicamente e concretamente razzista, che i banchetti contro gli immigrati di oggi erano, ab origine, banchetti contro il popolo italiano stesso.
Il termine “terrone” vi ricorda nulla?
Con il passare degli anni, con l’affievolirsi del grido “Roma ladrona” e la successiva ascesa al Governo della Lega, i sottili, ma non troppo, inventori degli slogan, hanno pensato bene di sostituire la parola “terrone” con quella di “extracomunitario”. E così molti hanno dimenticato che questo partito si augurava e si faceva promotore di una secessione pre-Garibaldina, in cui tutte le Regioni a nord del Po avrebbero dovuto essere considerate Padania e non più Italia.
Per questo le parole del nostro Bossi Jr. hanno suscitato grande scalpore e scandalo, perché nessuno o quasi rammentava gli originari scopi del partito Leghista.
Ecco il motivo per cui questo partito, la cui sola esistenza dovrebbe sollevare dubbi di Costituzionalità, riceve voti perfino in Sicilia.
E c’è chi sostiene che la memoria storica in Italia vada maggiormente preservata. Si potrebbe iniziare con il comprare un po’ di fosforo a tutti gli Italiani che non rammentano neanche gli avvenimenti e le polemiche di un decennio fa.