lunedì 26 aprile 2010

LUCI E OMBRE SULLA MORTE DELL'ELITE POLACCA


Forse non tutti conoscono Jane Burgermeister, giornalista austriaca, divenuta nota per aver smascherato anzitempo la bufala della pandemia suina, su cui molte grandi aziende farmaceutiche hanno "mangiato" con la scusa del vaccino, ora ci rivela molti retroscena inquietanti “sull'incidente aereo” che ha fatto tabula rasa della dirigenza politica polacca.
Da notare infatti che il sito theflucase.com della giornalista scientifica è ancora chiuso a seguito, si dice, di un attacco informatico; ma guarda caso l'oscurazione del sito, si legge in un report diffuso in rete, risale a pochi istanti successivi dopo aver espresso dubbi fondati sul cosiddetto incidente aereo in cui sono morti, in Russia, i vertici esecutivi della Polonia. La Burgermeister ha fatto notare come esistono molte contraddizioni nella dinamica dell'incidente e che erano stati colpiti i sostenitori del ministro Ewa Kopacz, guarda caso l'unico esponente politico europeo che non solo aveva rifiutato l'acquisto di vaccini contro la "strana" pandemia suina ma che lo aveva addirittura definito una truffa. In particolare, nel video allegato, fa rabbrividire il rumore di alcuni spari registrati in un video amatoriale girato immediatamente dopo il disastro aereo. Se infatti la registrazione è autentica (la Burgermeister è una garanzia) significa che i sopravvissuti già moribondi sono stati barbaramente freddati sul posto.
Ma le stranezze non finiscono qui, è ancor più interessante la dichiarazione del giornalista Slawomir Wisniewski, che è stato il primo a raggiungere il luogo in cui è precipitato l'aereo Tupolev con a bordo figure chiave dei vertici militari polacchi alcune figure civili di rilievo ed il presidente polacco Kaczynski. Il giornalista che non c'era nessuno a bordo dell'aereo ad eccezione dei membri dell'equipaggio. Inoltre in un'intervista al giornale Rzeczpospolita afferma di non aver riconosciuto elementi riferibili a persone dicendo: "non c'erano segni delle centinaia di persone uccise nell'incidente", e inoltre: "non c'erano sedili, valigie, borse, semplicemente nulla e soprattutto nessun resto umano, solo un terribile silenzio". Non si può dire che Wisniewski non abbia esperienza in campo, infatti, racconta di aver filmato un altro incidente aereo nel 1987 e di aver visto i resti di corpi dappertutto.
Chissà come mai, all'arrivo sul posto del misfatto degli agenti dei servizi segreti russi, il giornalista è stato malmenato e gettato a terra dagli stessi che poi hanno sequestrato il filmino; ma Wisniewski è riuscito a tenere il nastro e in seguito a diffonderlo in rete. Anche un altro giornalista ucraino, di cui non si conosce il nome, era riuscito a filmare il luogo del disastro con un cellulare, film che poi comparì in rete, e dove si notava che non c'erano segni di corpi.
Troppi sono gli anelli della catena che non coincidono, troppe sono le incongruenze; tutto farebbe pensare a un rapimento seguito da un massacro di tutti i più alti rappresentati polacchi, e che l'incidente aereo sarebbe una messa in scena per spiegare la loro scomparsa. Un altro dei tanti misteri di cui non sapremo mai tutta la verità.




 

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