“Ora ci siamo noi e la riforma la faremo”; così esordisce il Ministro della Giustizia Angelino Alfano in merito alla riforma delle professioni e che riguarderà anche, ma soprattutto, verrebbe da dire, la qualità delle prestazioni e il prestigio per i professionisti che le “erogano”, nonché la necessità di tornare alle tariffe minime per quanto concerne i lavori pubblici e privati.
Mette così sul tavolo un argomento decisamente importante ma altrettanto complesso e molto articolato; quello di una regolamentazione chiara e lineare per tutti in materia edilizia ed appalti.
La riforma mira a mettere al centro l’interesse del cittadino, garantendo un’alta qualità delle prestazioni rese dai professionisti, tariffe chiare e trasparenti che non siano un labirinto e, allo stesso tempo, assicurando al professionista la dignità ed il prestigio che deriva dall’essere laureato ed aver superato un esame di Stato.
Nei giorni scorsi, come annunciato, è stato costituito un gruppo di lavoro per la formulazione di uno Statuto delle libere professioni; il quale obiettivo principale è quello dello snellimento degli ordinamenti per un’impostazione che meglio risponda alle moderne esigenze di ambiti professionali proiettati in uno scenario internazionale, come è giusto che sia ormai.
Tutto ciò ricordando che questa non è assolutamente una novità anzi, al contrario, è una riforma attesa da decenni, che speriamo possa entrare in “azione” in piena regola!
A tal proposito Massimo Gallione e Gianni Rolando, presidenti, rispettivamente, del Consiglio Nazionale degli Architetti e degli Ingegneri hanno invitato a puntare sulla formazione e sui giovani ma soprattutto hanno ribadito l’esigenza di ripristinare al più presto le “tariffe minime” per i lavori pubblici; si capisce in che direzione si stia cercando di puntare e cioè quella del rispetto dei principi di equa competitività tenendo conto dei costi effettivi, poiché abbiamo visto tutti le conseguenze drammatiche della politica del massimo ribasso e della sua applicazione, in relazione ad una evidente diminuzione della qualità di progetti ed opere realizzate. Sono evidenti a tutti le negligenze sull’edilizia pubblica aquilana, ma evitiamo polemiche!
Attenzione perché gli argomenti esposti qualche riga sopra non sono assolutamente scollegati tra loro anzi, spieghiamo il perché con un esempio; si disse che l’abolizione delle tariffe minime sarebbe stata un vantaggio per i giovani, bene, niente di più sbagliato signori infatti chi ha uno studio professionale da molto tempo può permettersi di applicare forti sconti, sul pubblico ma anche sul privato, perché punta sulla quantità infischiandosene della qualità; a questo punto al giovane non rimane che adeguarsi e il dover fare qualità diventa un “lusso” che non può permettersi perché il professionista anziano ti commissiona il lavoro se gli abbassi il prezzo e la quantità del lavoro è direttamente proporzionale al ribasso applicato, altrimenti come si dice … “mi rivolgo ad un altro”!! che mi fa pagare meno “naturalmente” e mi esegue il doppio del lavoro … e in tutto questo la qualità dov’è!? Ecco che il giovane professionista si trova preso per il collo e rischia di lavorare con onorari miseri uniti ad una scarsa qualità del lavoro eseguito.
In questo senso i tariffari minimi garantiscono livelli di qualità minimi ed il giusto impegno direi, che vuol dire sicurezza e perseguimento dell’incolumità pubblica.
Inoltre sono del parere che ogni prestazione professionale debba avere un prezzo preciso e, se possibile, univoco. Pensiamo ad esempio all’acquisto di un televisore nuovo a schermo piatto con le moderne tecnologie, voi lo paghereste 20 euro? Io no di certo, mi verrebbe il dubbio che dietro un prezzo cosi basso e fuori mercato ci siano grossi problemi anche legali magari. Lo stesso si deve applicare alle prestazioni professionali che devono essere catalogate e rese trasparenti al consumatore.
È da evidenziare, inoltre, che le norme contenute nella proposta rafforzano il sistema della formazione e dell’aggiornamento continuo per tutti i professionisti.
D’altra parte, è pur vero che la qualità delle opere deriva sicuramente dalla qualità del professionista.