Tante attiviste del WWF Abruzzo si sono rivolte al Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo per rivolgere un appello “rosa” contro la deriva petrolifera nella nostra Regione.
Al Ministro le donne del WWF chiedono adeguate iniziative legislative e provvedimenti
La prima richiesta riguarda la procedura di approvazione che essendo attivata singolarmente per ogni istanza di coltivazione o di ricerca non restituisce la reale situazione nel suo complesso. Realmente ci troviamo di fronte cioè ad un mal celato piano regionale di sfruttamento degli idrocarburi con significativi effetti negativi sull’ambiente che non viene sottoposto alla procedura della Valutazione Ambientale Strategica così come invece la Direttiva Comunitaria 2001/42 impone. La procedura della VAS dovrebbe garantire, infatti, un elevato livello di protezione dell’ambiente e la promozione dello sviluppo sostenibile, nell’attuazione dei piani e programmi che hanno significativi effetti sull’ambiente. I devastanti effetti sull’ambiente, sull’economia e sulla salute delle trivellazioni petrolifere in Basilicata inducono a considerare questo come il problema centrale.
La seconda riguarda maggiormente la tutela del mare. A luglio di quest’anno tutti gli stati membri dell’Unione Europea dovranno recepire la Direttiva Quadro sulla Tutela del Mare e degli Oceani, mentre i petrolieri vogliono continuare a trivellare il mare a pochi Km dalla riva. L’Adriatico è un mare quasi chiuso, poco profondo e un incidente di gran lunga meno grave di quello che sta provocando un disastro ambientale dalle dimensioni gigantesche nel Golfo del Messico, ne determinerebbe la morte assoluta.
Scritto da WWF Abruzzo

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