lunedì 3 maggio 2010

L'ISOLA DEI CASSINTEGRATI, L'ISOLA CHE NON C'E'

L’isola che non c’è, a nord di Capofalcone, guarda la Sardegna con sospetto, qualcuno la chiama Asinara. Sull’isola che non c’è sbarca un gruppo di operai, Vinyls ed Eurocoop, da 4 mesi in cassintegrazione. E’ il 24 febbraio 2010. Scelgono di stabilirsi nell’ex carcere dove un tempo erano reclusi Raffaele Cutolo e Totò Riina. Prigionieri del proprio coraggio, anche Falcone e Borsellino vi si dovettero esiliare per un periodo degli anni ottanta, ai tempi in cui la mafia aveva bisogno di sparare forte. Nel paese del solo verosimile, imbastiscono un reality alla rovescia. Non ci sono ridicoli personaggi pubblici che per riciclare il proprio sedere televisivo si cibano di lucertole e attrezzano capanne sui banani, non ci sono individui in cerca di un disperato minuto di celebrità, foss’anche per aver pianto in diretta. Non ci sono talpe, famosi, fratelli giganti. Ci sono asinelli albini, simbolo dell’isola, e Pappalardo che si è confuso. La crisi, che per i soliti ignoti ignoranti non c’è mai stata, è un argomento da quarta pagina e, mentre di fronte a noi la Grecia s’inginocchia, si preferisce discutere di donne di corte e guai giudiziari individuali. L’8,8 percento (per l’Eurostat) di lavoratori che non ci sono, il 20 percento al Sud di persone e famiglie che non hanno reddito, il 28 percento di giovani disoccupati tra i 15 e i 24 anni che scoprono che il futuro non è da tutti. Milioni di isole inesistenti quanto l’Asinara. Se qualcuno ha visto passare il Primomaggio, ci dica dov’è questo lavoro che si festeggia ballando sul dirupo.
Stefano Diodati
 

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7.03.2001.