Arrivano dall'America i "divorce party" e anche in Italia si inizia a parlare di festa del divorzio. La domanda nasce spontanea:è davvero possibile che si riesca a festeggiare un avvenimento tanto importante quanto sconvolgente della vita di una persona? Probabilmente questa voglia di festeggiare è un esorcizzare la sofferenza,la delusione e il senso di fallimento,quindi meglio affrontare il tutto con il sorriso che con la lacrima. Per l'occasione infatti vengono curati anche i minimi dettagli:da una bambolina voodoo che rappresenta l'ex come bomboniera ad una torta dove la creatività cattiva si scatena:sempre realizzata a strati,ma in cima la sposa che esulta a braccia alzate con il marito steso per terra sanguinante. Ci sono anche negozi che preparano la "lista del divorzio"(invece della lista di nozze)con servizi di stoviglie e casalinghi per una sola persona. Quindi largo alla creazione di agenzie di "Divorce planning",di siti che forniscono tutto per il "party d'addio":gli inviti,le decorazioni,il menu,la musica e chi più ne ha più ne metta.
Al momento in Italia non sembra ci sia una vera e propria moda anche se magari nel frattempo qualcosa è cambiato. Certo è che questa festa risulta sicuramente molto lontana e contrastante con l'idea che noi italiani fortemente cattolici abbiamo del matrimonio come vincolo indissolubile e "per tutta la vita".
A festeggiare sono più le donne che spesso all'apparenza sono emotivamente più delicate da questo punto di vista,ma vogliono in qualche modo non essere tristi,vuoi anche per vendicarsi, dato che pochissime volte ci si lascia in un modo soft. Ma forse non si ha così tanta voglia di festeggiare,di ridere e scherzare. Certo,la vita deve ricominciare,ma si preferisce una gestione più intima di un avvenimento che,in un modo o nell'altro,è un passo decisivo nella vita di una persona.
Sinceramente voi avreste voglia di fare un party?
